Sono passati quasi due anni da quando è stata aperta la deviazione stradale di Via Colonna Rotta, che ha permesso alla SiS di completare delle opere fondamentali per lo scavo della galleria che da Imera giunge alla stazione Orleans. Ancora qualche giorno e questo tratto verrà riaperto.
Come potete notare il tratto è stato asfaltato, è stata modificata la segnaletica orizzonatale e verticale e quindi ormai manca realmente poco perché la strada torni alla viabilità originale.
ma ci vuole tanto a progettare un strada in salita che elimini il dislivello tra piazza indipendenza e la zona dove stanno facendo il cantiere imera? si potrebbe cosi accedere in piazza indipendenza senza dover percorrere quella disgustosa curva a gomito di corso alberto amedeo.
Oggi la strada era già aperta.
Sono stati rimossi i new jersey gialli visibili in fondo al tratto asfaltato nella prima foto, ridando continuità a via Colonna Rotta.
Via Imera resta percorribile così come lo era prima.
La parte di destra, dove ci sono i mezzi in foto è tutt’ora chiusa e delimitata dalle barriere di cantiere.
piuttosto ripristinare la vecchia discesa del diavolo carrabile
al posto della discesa carrabile farei una scalinata che da piazza indipendenza porti giù, il tutto arredato da aiuole fontana e chiosco
già una scalinata esiste, e da molto tempo, certo non con le aiuole e fontane, ma già mi immagino lo stato di come diventeranno dopo pochi mesi dall’inaugurazione.
Visto il dislivello esistente fra la Via Imera, la Via Colonna Rotta e Piazza Indipendenza andrebbe progettato un Viadotto con due carreggiate da 2,50 mt. e due marciapiedi da 1,50 mt., tutti separati dai Jersey fioriti (5) 1,00 mt. l’uno, per un totale di 15,00 mt. circa, includendo guard-rail (sicurvia), che congiungano direttamente la Via Imera con la Piazza Indipendenza, permetterebbe passare dalla quartiere malaspina – noce al quartiere palazzo reale bypassando il quartiere tribunale, decongestiandolo non poco, il tutto sempre in attesa dell’ulteriore bretella fra le stazioni lolli e notarbartolo.
Insomma questa città continua a sopravvivere su una struttura viaria della fine degli anni sessatanta, a quando un aggiornamento?
scusate “… permetterebbe di passare dal quartiere malaspina – noce …”
Non dimenticherei in tutto ciò il ponte sul fiume oreto e la risistemazione della Via del Vespro in parcheggio sotterraneo con sopra parco attrezzato dotato di strutture di aggrerazione (perché la sopravvivenza di un parco cittadino è dato dal suo giusto e razionale uso e non dall’abbandono).
Condivido la realizzazione di una rampa carrabile di accesso diretto da Via Imera/Via Colonna Rotta a Piazza Indipendenza finalizzato a evitare il “tappo” di C.so Alberto Amedeo all’altezza di Via Colonna Rotta. Nelle more appoggio in pieno la relaizzazione di una bella ed ampia scalinata di collegamento tra Piazza Indipendenza e Via Colonna Rotta con un’adeguato arredo urbano con panchine, verde e fontana.Palermo, purtroppo, è arida di fontane e quelle esistenti, per lo più, non sono funzionanti. Infine, anche oggi, al fine di consentire il regolare flusso autoveicolare su C.so Alberto Amedeo, è necessario intervenire, “col pugno di ferro” contro tutte le autovetture posteggiate in doppia fila, e a qualunque ora, davanti l’edicola, il panificio, l’Agenzia di viaggi e i venditori abusivi siti in Piazza Indipendenza – lato Bar Santoro.
Concordo, collegare via Imera con piazza Indipendenza è essenziale per smaltire il traffico in zona. Il sogno sarebbe di unirla con via Basile in modo da bypassare piazza Indipendenza, che un giorno sì ed uno no è chiusa per manifestazioni, ma tanto non sarà mai fatto, sia per il costo, sia perché probabilmente interferirebbe con il passante.
Spero scherziate col discorso della rampa.
Sarebbe una cosa immonda. Un’oscenità inaccettabile.
E anche volendo guardare al solo punto di vista della viabilità, il traffico su via Imera non è tale da giustificare un simile collegamento.
Proposta bocciata senza appello, per quanto mi riguarda.
Caro huge non c’è bisogno di bocciare senza appello, basta incontrarsi per risolvere i problemi.
Sapessi quante cose ci sarebbero da bocciare in questa città, a cominciare dal tram, se consideri che in Francia si sta procedendo alla realizzazione del tram sopraelevato, consentendo, ad aree come quelle di Palermo, di separare gli orizzonti stradali da quellii ferroviari e similari, senza necessariamente distruggere quel poco verde che avevamo.